In ricordo di Roberto Lunelli - Prof. Francesco Moschetti

Roberto Lunelli univa una straordinaria conoscenza del Diritto Tributario, in entrambi gli aspetti, giuridico ed economico, ad una rara disponibilità per il bene comune.

Per decenni ha dedicato la sua intelligenza e volontà all’analisi del sistema tributario italiano, dei suoi nodi irrisolti: dal processo, alla formulazione dei principi generali, alla disciplina di istituti fondamentali trascurati dal Legislatore e affidati alla supplenza della magistratura.
Ogni anno organizzava ad Udine, nel Castello che era anche, significativamente, il luogo di una primigenia democrazia comunale, un Convegno nazionale, cui partecipavano autorevoli voci della dottrina, della giurisprudenza, delle professioni, della Pubblica amministrazione, della politica locale.
Era un evento atteso in cui si respirava – osiamo dirlo – uno spirito di concorso al miglioramento delle nostre Istituzioni.
Si, perché in Roberto traspariva la sua “friulanità”, nella volontà, nella capacità organizzativa, nella precisione, nel “fare”. E tutto questo molte volte lo ha portato a partecipare a diversi convegni in tutto il territorio nazionale, come relatore e animatore.
Capacità di analisi, preparazione tecnica, e volontà riformatrice, lo hanno spesso portato ai tavoli ministeriali ove venivano predisposte proposte di Legge.
Tra le tante, concorsi alla formulazione dell’art. 37 bis, DPR 600, e poi molto si spese per la disciplina generale dell’abuso del diritto, per il completamento dello Statuto del Contribuente, per la riforma dei giudici e del processo tributario ecc.
Ai massimi livelli nazionali dell’ANTI (oltre che presidente della sezione Friuli della medesima associazione) ha dato un apporto determinante alla nascita della rivista Neotera (che deve a lui anche il nome) e poi, in ogni numero, ai contenuti della stessa.
Malgrado la tragedia familiare che lo aveva colpito (con la perdita, nel 2013, della figli Silvia), non aveva mai abbandonato il suo impegno (per noi “asburgico”) per le riforme, con analisi acute e proposte concrete.
Nel mese di dicembre aveva “unito l’Italia” con un convegno telematico sulla Riforma del sistema tributario e subito dopo aveva, con la consueta acutezza unita a spirito pratico, prodotto un documento impareggiabile per i contenuti che avrebbe dovuto avere Neotera.
Ed era ancora disponibile per concorrere alla direzione della Rivista affiancando forze più giovani.
Avvertivi che Roberto era frutto di una Terra, di una educazione e di una tradizione che lo rendevano unico ma in questa unicità era altresì rafforzato da una famiglia che visibilmente era felice nel condividere l’arco della stessa vita.
E questo era diffusivo, perché anche il Bene si diffonde (non solo il male): quando si celebrava il convegno di Udine avvertivi il lavoro di squadra di parenti, collaboratori e amici, per un disegno condiviso.
Ora, come dicevo, ha lasciato un vuoto immenso perché nessuno univa in sé tante capacità teoriche e pratiche, tanta volontà di non rassegnarsi a una deriva negativa, tanta forza e capacità di coinvolgimento.
Ora non possiamo più dire: c’è Lunelli, farà Lui, come Lui sa fare. Ora il modo migliore per onorarlo è cercare, ciascuno con le sue capacità, di raccogliere il suo esempio, di preparazione e di dedizione, per un’Italia che sia pulita, dignitosa e colta, come Lui sempre ce la rappresentava nel Castello della democrazia di Udine.

Francesco Moschetti